La pratica buddista sviluppa capacità ordinarie in modo che possano servire sul sentiero del risveglio. Piuttosto che coltivare nuove abilità, con questa pratica impariamo a identificare, apprezzare e rafforzare quelle che già abbiamo. In questo modo scopriamo che queste capacità sono tesori interni. I sette fattori...
La compassione è inestricabilmente legata alla pratica buddhista della liberazione. La compassione può essere la motivazione per questa pratica ma anche il risultato. Man mano che la propria libertà interiore cresce, aumenta la capacità di compassione; con l'aumentare della compassione, aumenta anche l'importanza della libertà
Chiunque pratichi la consapevolezza sa che ci sono forze nella mente che possono rendere difficile essere consapevoli. Piuttosto che reagire a queste difficoltà in quanto in qualche modo "cattive" o "distrazioni", è importante investigarle. È più facile liberarci da cose che conosciamo a fondo. Antiche storie buddiste raccontano di Mara, la personificazione buddista della tentazione e della distrazione, che si avvicina al Buddha.
Secondo una tradizione buddhista descritta nell'Aśokavadana, la nascita diAśokasarebbe stata predetta daGautama Buddha, nella storia nota come "il dono di polvere". Secondo questa profezia, nella sua precedente vitaAśokasi chiamava Jaya, e da bambino, mentre giocava nel fango, vide passare il Buddha; colto dal desiderio di offrirgli del cibo, gettò nella sua ciotola la polvere con cui stava giocando. Comprendendo l'animo puro che aveva motivato il gesto, il Buddha predisse il suo destino: